martedì, marzo 6

Borat Film Critica Sacha Baron Cohen Larry Charles Ken Davitian Pamela Anderson

Come promesso, rieccomi con la recensione del film dal titolo odiosamente lungo BORAT: CULTURAL LEARNINGS OF AMERICA FOR MAKE BENEFIT GLORIOUS NATION OF KAZAKHSTAN, ossia in italiano BORAT STUDIO CULTURALE SULL’AMERICA A BENEFICIO DELLA GLORIOSA NAZIONE DEL KAZAKISTAN.

Scrivo anzitutto che, se Borat era effettivamente una delle uscite più attese di Marzo... allora siamo messi proprio male!

Borat candidato a due Oscar grazie al suo attore protagonista, Sacha Baron Cohen Nomination come Miglior Attore Protagonista, e candidato come Migliore Sceneggiatura Non originale, pur senza vincerne alcuno. Sembrerebbe trattarsi di una commedia di successo.
Puntualizziamo subito che Borat, oltre ad essere tutto ciò che è stato già detto e scritto, ossia una pellicola politicamente scorretta ed irriverente nei confronti degli U.S.A. ma non solo, delle religioni e delle donne tant'è da essere tacciato di forte misoginia, è un film davvero volgarissimo, molto molto volgare, al quale confronto i mitici film di Boldi & De Sica sono film educativi.
Borat Studio Culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan è un film non particolarmente brillante, una folle candid camera registrata da un folle e geniale attore, Sacha Baron Cohen
, che dissangua e ridicolizza la politica estera degli Stati Uniti, gli estremismi e l'odio religioso, le donne ed il loro ruolo nella società, attaccando con particolare gratuiticità e violenza le popolazioni ebree ed ancora una volta le donne... CONTINUA QUI

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